Fondazione Merz

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LA SACRA BELLEZZA. Conversazioni tra medianità e arti visive

con Francesco De Grandi, AgataPolizzi, Giulia Turconi e un intervento di Albania Tomassini

 

6 aprile ore 17 – ZACentrale, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo

 

Ingresso libero

La Fondazione Merz, nell’ambito del progetto ZACentrale Palermo, propone un incontro tra l’artista Francesco de Grandi,  Agata Polizzi curatrice di Giorni felici? quello che accade, quello che può accadere allo ZACentrale a Palermo e Giulia Turconí, curatrice di Sacro è alla Fondazione Merz di Torino, in conversazione  sui temi della sacralità nelle arti visive.
All’interno dell’incontro sarà ospitato anche l’intervento medianico di Albania Tomassini, psicologa e già professoressa presso l’Università degli studi di Torino. 

L’incontro si propone di analizzare il valore della sacralità nelle arti visive, il ruolo di catarsi e di “preghiera” che la pratica del fare arte svolge nella sua dimensione creativa, rituale e spirituale.

 

Francesco De Grandi è nato a Palermo nel 1968. Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, nel 1994 si trasferisce a Milano, dove vi resterà fino al 2008. Dal 2009 al 2012 lavora a Shanghai, poi decide di tornare a Palermo dove trova un luogo più adatto per continuare la sua ricerca.
Dal 1994 a oggi partecipa a mostre collettive e personali in spazi pubblici, musei e gallerie private in Italia e all’estero.
Dal 2017 è docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, di Carrara e di Catania.
Interessato alla matrice ontologica della Pittura come percorso di conoscenza, Francesco De Grandi trova nei motivi archetipici della storia una via per l’elevazione spirituale in una forma del dipingere quasi meditativa. Fra studio della natura e sentimento del sacro, dopo anni trascorsi a restituire la sontuosità del paesaggio, nella produzione più recente De Grandi si pone oltre il perimetro del “genere” e fa della natura il luogo di Dio.
Narrativa, figurativa, romantica, evocativa, la pittura di De Grandi giunge a una maturità subito leggibile nella qualità del colore, del segno, della rivisitazione iconografica. Una pittura che fa i conti con la tradizione, mentre una vibrazione contemporanea la attraversa, col gusto sottile della mescolanza, del ribaltamento e dell’ambiguo, un omaggio all’immensa platea umana che ogni giorno, dal racconto mitologico fino alla cruda cronaca attuale, abita il palcoscenico del mondo.

Agata Polizzi (1976) è il coordinatore curatoriale di ZACentrale per la Fondazione Merz dal 2021. È siciliana, vive e lavora a Palermo. Storico dell’arte e curatore indipendente, PhD in Storia dell’architettura e conservazione dei beni architettonici, dal 2011 è giornalista pubblicista.
Ha svolto attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 2004 al 2006 come docente a contratto di Antropologia culturale.
Cura dal 2017 la sezione Arti Visive del Festival delle Letterature Migranti. Dal 2019 è Direttore editoriale Italia di My Art Guide.

Giulia Turconi (Saronno, 1994) è curatrice e storica dell’arte. Attualmente ricopre il ruolo di assistente curatrice in Fondazione Merz. Ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne e una seguente laurea magistrale in Arti Visive presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, frequentando poi nel 2021 Campo, corso di studi e pratiche curatoriali. Negli anni ha collaborato con Exibart per la stesura di articoli di arte contemporanea e lavorato a progetti curatoriali indipendenti.

Albania Tomassini si è laureata in pedagogia e specializzata in psicologia presso l’Università degli studi di Torino ed ha insegnato per molti anni. Dal 1976 ha seguito l’insegnamento di Baba Bedi fino al 1993.
È autrice di tre libri sulla filosofia del Maestro, in cui racconta la sua esperienza come allieva, delineando gli aspetti teorici e le applicazioni pratiche, del sistema filosofico e terapeutico del Maestro. In questo libro affronta il tema della simbologia, osservato sotto vari aspetti: l’interpretazione dei sogni, la simbologia dei numeri, la terapia vibrazionale. Una parte di questo libro è dedicato ai ragazzi. Si tratta di una serie di racconti rivolti a stimolare la maturazione di nuove forze di vita e di comprensione nei piccoli lettori. Tali racconti sono un esempio di applicazione pratica, dei principi filosofici e dell’intento educativo di Baba Bedi.