La mostra si inserisce all’interno del progetto TUTTOLIBERO, nato per gli spazi del parcheggio Lancia-Chiribiri, con l’obiettivo di diffondere l’arte anche in quei luoghi che non nascono come dei contenitori per accoglierla, ma che si dimostrano come spazi ideali per renderla fruibile senza preconcetti e formalismi. TUTTOLIBERO perché rimanda all’idea del parcheggio come luogo aperto a tutte e tutti, coerentemente “TUTTO” rievoca un concetto di lotta; il sentirsi negati i propri diritti e lottare per recuperarli. Concetti che rimandano al mondo operaio e al senso di comunità che accomunava, e accomuna, Borgo San Paolo ricordato come il “Borgo Rosso” per il suo senso di lotta sociale e politica.
Mio caro padrone domani ti sparo è il titolo con cui il cantautore Paolo Pietrangeli fece uscire il suo primo album nel 1970. In quegli anni, il “padrone” veniva evocato con il crescere degli episodi di conflittualità sociale, attraverso le canzoni si iniziava a raccontare la realtà delle rivendicazioni operaie e, allo stesso tempo, queste facevano da sfondo sonoro durante i momenti di lotta.
La varietà di temi sociali rinnovano la propria persistenza all’interno del quartiere San Paolo e quindi nella storia sia del parcheggio che della Fondazione Merz stessa. Questi, infatti, sono luoghi che nel loro essere stati fabbriche e spazi industriali, hanno accolto e riconosciuto un’identità operaia e sociale. La mostra diventa così anche un’occasione per ragionare intorno a temi che riguardano il quartiere, il significato di cosa significhi vivere al di fuori del centro città, in comunione con differenti culture e storie. La zona di San Paolo, infatti, ha una propria forte identità, non solo nella connotazione ambientale legata all’architettura, quanto per una dimensione immateriale, generata dai suoi abitanti, dal loro sentirsi radicati a un luogo. Ancora oggi si ritrova quell’atmosfera comunitaria, creata dalle relazioni tra le persone e dal loro modo di vivere gli spazi urbani, polarizzati dai silenziosi protagonisti della scena socio-ambientale. Il mercato, il negozio, il bar, ma anche la piazza, lo slargo, la via, sono tutte realtà che accolgono e favoriscono l’incontro, conservando quel rapporto di vicinato, non così frequente in molte altre zone di Torino prive di una propria storia socio-politica.