Fondazione Merz

Eventi

Sol Invictus_ZACentrale [guest_partner]

17 dicembre 2021 ore 20.00 presso ZACentrale, Palermo

 

L’Istituto Svizzero presenta le performance di Monica Klingler and Nicole Bachmann, artisti e performers, seguite dalla listening session di Bunny Dakota (aka Martina Ruggeri)

 

ingresso gratuito

A prima vista, la celebrazione della luce del sole e quella del Natale parrebbero essere due opposti: lo splendore luminoso del giorno e il bagliore argenteo della luna invernale, il calore dei raggi solari e il freddo silenzio dell’Avvento. Eppure, le feste natalizie trovano le loro origini nella festa pagana dedicata al sole, dal latino Sol Invictus, come l’astro invitto e invincibile, la luce nella notte, quella che sconfigge le tenebre.

Per l’edizione di Palermo, in collaborazione con ZACentrale, saranno presentate le artiste e performer Monica Klingler e Nicole Bachmann. In modi diversi ma complementari, le due artiste usano il corpo per esplorare nuovi mezzi di conoscenza, produzione e linguaggio.

Con forti radici nelle pratiche performative degli anni ’60 e ’70, il lavoro della Klingler esplora il corpo come fonte di comprensione profonda del mondo. Bachmann usa il movimento, la voce e il respiro come un atto di resistenza, per sovvertire il linguaggio del potere e creare nuovi significati.

A seguire, una listening session di Bunny Dakota (aka Martina Ruggeri).

Performance di:

Monica Klingler – AN OTHER SONG (2021)
Nicole Bachmann – partly anchored, a mesh of seeds (2021)

Listening session di Bunny Dakota (alias Martina Ruggeri)

 

Biografie:

Nicole Bachmann è un’artista che vive a Londra e Zurigo. Lavora attraverso video, testo, suono e performance. Colloca il corpo come un sito di produzione di conoscenza, usato per esplorare discorsi alternativi all’interno del linguaggio e della forma. Usando il movimento e la voce, Bachmann intende sovvertire il potere dei linguaggi e le relazioni politiche che crede siano legate al vocabolario normativo, aprendo spazi o buchi in cui ‘incarnare il vocabolario’ nei quali può essere creato un nuovo significato. Diventando other-too, Bachmann vuole mettere in discussione le strutture delle norme sociali attraverso i propri e altrui corpi e voci, fornendo un’agenzia rinfrescante e rilevante. La sua pratica prevalentemente collaborativa riflette questa sovversione, evocando un senso di unione e reciprocità, cercando un significato lontano dall’insieme prescritto di definizioni in cui lei ritiene che il linguaggio esista. Attivando l’individuo così come il gruppo, Bachmann vuole indagare su come diventare corpi di cambiamento sociale e politico. È anche co-pubblicatrice di Dears, una rivista di scrittura trasversale. Recentemente si è esibita in giro per l’Europa.

La pratica di Monica Klingler mira a esplorare l’essere umano, il mondo, attraverso il corpo umano, questo corpo che abbiamo e che siamo, è sempre stato la base del mio lavoro. Alcuni dei temi su cui riflette nella sua pratica includono: i ritmi nel tempo e nello spazio, la forma umana come parte della trama del mondo, la trama come fonte di comprensione e conoscenza, portando strati di movimenti del corpo in associazione, rivelando così un linguaggio di grande profondità. Ha insegnato performance art in diversi contesti ed è l’organizzatrice di diversi eventi di performance art.

Bunny Dakota (aka Martina Ruggeri) fonda nel 2005 con Erika Z. Galli Industria Indipendente, un collettivo di arti visive e performative. Nel corso degli anni attraversano diversi linguaggi e pratiche: dalla creazione di performance a happening di lunga durata, a installazioni e scritture per teatro, musei, spazi indipendenti e non convenzionali. Ogni apparizione di Industria Indipendente plasma una dimensione diversa, attivando e intrecciando di volta in volta la scrittura, il lavoro sul corpo e sulla voce, il suono; la pratica del tatuaggio e la trasmissione dei saperi si mescolano alla musica dal vivo e al dj-set, dando vita a universi immaginari aperti e da vivere insieme. Indipendentemente dai materiali e dalle pratiche che utilizzano, le loro opere articolano alcune riflessioni: il rapporto tra essere umano e natura, la dimensione del tempo ‘improduttivo’, la costruzione di mondi alternativi e fittizi in cui generare comunità e alleanze, il continuo ribaltamento e ricreazione delle identità individuali e collettive.