Fondazione Merz

Eventi

Ignazio Mortellaro. Hunter/Hunted_ performance

con Roots in Heaven & Gianni Gebbia

 

domenica 12 marzo 2023 ore 17.30 – Villa Bordonaro ai Colli, Palermo

 

ingresso libero consentito fino ad esaurimento dei posti  con prenotazione obbligatoria a zac.segreteria@fondazionemerz.org

La performance

Hunter/Hunted di Ignazio Mortellaro amplia gli esiti della complessa riflessione dell’artista sui rapporti tra natura, tempo, sacralità e permanenze dell’arcaico ed evolve dall’opera Primo Punto dell’Ariete, in una seconda tappa del percorso iniziato tra le vestigia elimiche del Parco Archeologico di Segesta. Hunter/Hunted rinnova il dialogo con il paesaggio tramite l’incontro dell’opera dell’artista siciliano con Villa Bordonaro, storica protagonista, insieme al suo antico e ombroso parco, dei fasti settecenteschi della Piana dei Colli di Palermo.

La performance vedrà protagoniste otto performer e due musicisti.

Le performer saranno donne e indosseranno oggetti-scultura, appositamente realizzati dall’artista in fusioni di ottone: serpenti annodati alle braccia, ossa di volpe al collo, astragali e conchiglie alle caviglie come sonagli. I capelli delle performer saranno raccolti in trecce arrotolate ai lati del capo, in forma di corna di ariete. Le performer, menadi sospese tra danze rituali e scene di caccia, saranno armate di archi composti da corna di antilope fuse in alluminio e lance.

Nella corte della villa, riprendendo il ritmo geometrico della fontana ottagonale che ne occupa la parte centrale, saranno infisse otto aste alte tre metri, sorta di tirsi, sormontati da pigne e avviluppati da gruppi di foglie.

Il percorso delle menadi seguirà così un tracciato, definito dalla forma ottagonale della vasca d’acqua: il loro movimento sarà ritmato dal suono che le conduce. I due musicisti Roots in Heaven e Gianni Gebbia hanno preparato un live act in cui i primordiali suoni dei corni si uniranno alle frequenze elettroniche di synth e sistemi modulari, proiettandosi in un futuro lontano.

Il suono sarà distribuito nella corte, ai quattro angoli, così da “muoversi” insieme alle performer, mentre la corte sarà invasa da una nebbia e otto bracieri illumineranno la scena con le loro fiamme. Un lama laser verde taglierà inoltre lo spazio reso denso dalla nebbia, come a definire un orizzonte, posto più in alto delle persone, così da segnare un confine tra spazio della libertà fisica e mentale definito dal rito di comunità con la natura delle donne (svolto, non a caso a stretto contatto con la terra) e il rigido spazio sociale e culturale evocato dall’architettura settecentesca.

Original music composition and sound production ROOTS IN HEAVEN & GIANNI GEBBIA
Performers:
Menadi: Sonia Di Francesco, Clelia Catalano, Maria Lo Meo, Martina Martire, Giada Geraci, Alessandra Anelli, Audrey
Satiri: Ignazio Mortellaro, Davide Salerno

 

L’opera “Primo Punto dell’Ariete”, 2022
acciaio Corten, ottone

L’equinozio di Primavera è anche noto come “Primo Punto dell’Ariete” perché, quando il celebre astronomo greco Ipparco definì la sua posizione, questo punto si trovava a sud della stella Mesarthim (γ Arietis). Il corno d’ariete e il corno d’antilope fusi in ottone in cera persa, si trasformano in strumenti musicali sacri e rituali.

Il loro suono è un inno al risveglio e alla rinascita – afferma Mortellaro – la corte della villa ritorna luogo dove si codificano i riti con cui si rivelano i cicli della natura. Si fa luogo aperto al paesaggio e al mondo. In un momento come questo in cui tendiamo a rinchiuderci in un individualismo esasperato, a non riconoscerci più parte di una comunità, avendo dimenticato, chiusi nelle nostre città sempre troppo distanti dalla campagna, che il territorio è grande, ci nutre come una alma mater.

Ho pensato ad un suono arcaico, che si perde nella notte dei tempi, che possiamo intuire in maniera fisica e profonda, il suono di un corno d’animale. Uno strumento rituale per richiamare la comunità e parlare anche con la natura facendo circolare la nostra aria dentro la parte di un animale e facendola infrangere contro la montagna che sovrasta la villa.

Un’alta ed esile struttura realizzata in acciaio Corten è la torre dalla quale vengono suonati i corni.

L’accesso alla sommità della torre è servito da un carro/scala, struttura appositamente disegnata come le antiche scale telescopiche utilizzate nelle chiese o nelle biblioteche. Uno strumento di lavoro funzionale ma anche un’icona, richiamando gli archetipi sacri del Carro Solare e della Scala.